il territorio
La costa : lungo i 130 km di costa si alternano spiagge con vasti arenili come la Feniglia o Cala di Forno, o numerose calette come quelle dell’Argentario insieme a scogliere a picco come quelle di Talamone.
• La campagna : in ogni stagione offre paesaggi da cartolina, con immense distese di grano e girasoli, o pendii ricoperti da oliveti e vigneti, che producono le eccellenze delle tipicità enogastronomiche, importante vanto del territorio.
• La montagna : l’Amiata costituisce una piacevole meta, sia in estate, con passeggiate che sollevano dalla calura estiva, sia in inverno, con la neve che offre l’opportunità di praticare tutti gli sport invernali.
•Le terme : che in tutte le stagioni permettono soggiorni di benessere e relax.
Insomma si può tranquillamente dire: “Vieni in Maremma e Scegli la tua esperienza!”
Attrattiva fondamentale del territorio è una natura ancora selvaggia e indomita fatta di spiagge libere, parchi e riserve naturali in cui colui che vi si reca avrà la sensazione di essere il primo ad esplorarle. Uno fra tutti, il Parco della Maremma, che con i suoi circa 10.000 ettari costituisce un unicum nel suo genere e che con i suoi numerosi itinerari permette di entrare in contatto con la flora e la fauna caratteristiche di queste zone: daini, cinghiali, lepri, volpi, ma anche la macchia mediterranea formata da pini marittimi e domestici, lecci, sughere, e gli arbusti quali alloro, mirto e ginestre che colorano di giallo tutto il sottobosco.
la storia
Anche dal punto di vista storico-archeologico, la Maremma offre un ampio spettro di possibilità: già abitata nella Preistoria, divenne poi terra di fiorenti centri etruschi e poi romani fino ad arrivare al fenomeno dell’incastellamento medievale che determinò lo sviluppo di numerosi borghi fortificati, con mura ancora visibili. Fondamentale per la Maremma fu la presenza della Famiglia Aldobrandeschi, che nel Medioevo dominò tutta l’area fino a spingersi sull’Amiata: ogni paese possiede un castello o un rocca legata al nome di questa famiglia di origine longobarda; si dice infatti che possedessero “un castello per ogni giorno dell’anno”.
La Maremma fu anche la terra che vide le scorrerie dei pirati saraceni. A memoria di quel periodo si hanno numerose torri costiere d’avvistamento. Una di queste, la Torre della Bella Marsiglia, ricorda la leggenda della giovane fanciulla della Famiglia Senese dei Marsili, che fu rapita nel 1543 dal pirata saraceno Barbarossa sulla spiaggia di Cala di Forno (nell’odierno Parco della Maremma); venne portata in Turchia e venduta come schiava al Sultano Soliman II, che ne fece la sua “favorita”. Si narra che fosse bellissima, con folti capelli fulvi, occhi verdi e un incarnato che ricordava la fine porcellana! Ma era anche dotata di abili arti politiche, visto che riuscì a porre sul trono di Costantinopoli nel 1566 suo figlio Selim II, colui che condusse poi le navi musulmane nella famosa battaglia di Lepanto del 1571. Successivamente, la Maremma divenne terra di malaria e fu progressivamente abbandonata, nonostante gli innumerevoli e importanti sforzi da parte dei Medici di strappare la terra alle paludi, finchè le immense opere di bonifica a cura della Famiglia dei Lorena non ricrearono le condizioni di salubrità che permisero di ripopolare questa che oggi è la provincia più vasta d’Italia.
Con le bonifiche e le riforme agrarie, la Maremma tornò ad essere un fiorente centro agricolo, che attrasse numerose famiglie provenienti da altre regioni (specialmente dal Veneto e dall’Emilia). Tipica figura delle campagne maremmane è rappresentata dal Buttero (che deriva il suo nome dal greco “pungolatore di buoi”) che a cavallo controllava le mandrie di vacche maremmane. Forse non tutti sanno che i Butteri Maremmani vennero sfidati dal mitico Buffalo Bill l’8 marzo del 1890. I Butteri vinsero la sfida, riuscendo a sellare e cavalcare dei cavalli indomiti senza farsi disarcionare. Buffalo Bill se ne andò nella notte senza pagare la scommessa persa…
alcuni luoghi di interesse
• Parco Archeologico di Roselle (resti della città etrusca e della successiva città romana). Nel Museo Archeologico di Grosseto un intero piano è dedicato ai resti di Roselle.
• Area archeologica di Cosa-Ansedonia (insediamento romano)
• Area del Tufo: Pitigliano, Sovana, Sorano (necropoli etrusche, quartiere ebraico, vie cave, acquedotto mediceo, palazzo Orsini)
• Vetulonia (mura, necropoli, città etrusca, Museo Archeologico Isidoro Falchi)
• Isola del Giglio e Isola di Giannutri
• Magliano in Toscana (borgo, mura, “Olivo della Strega”, Abbazia di San Bruzio)
• Capalbio Giardino dei Tarocchi di Nicki de Saint-Phalle, borgo, la tomba del Brigante Tiburzi)
• Argentario (Forti Spagnoli, monumenti al Caravaggio)
• Manciano (Museo di Preistoria e Protostoria della Valle del Fiora)